7 indicazioni di marketing politico (dagli USA all’Italia)

È noto come i team di Obama abbiano utilizzato in maniera approfondita i social media nelle due campagne elettorali presidenziali vinte. In realtà in entrambe le occasioni sono stati utilizzati tutti i canali di comunicazioni e la tecnologia disponibile in modo strategico. Facendo un grande utilizzo dei così detti “Big Data” e del “Micro-Targeting” sui social, ma anche utilizzando tv, radio e telefono in modo mirato.

Le strategia di marketing sono d’altronde usate nella politica americana già dagli anni ’50 e hanno ottenuto di volta in volta sempre più importanza.

Nel nuovo libro di  “The Marketing Revolution in Politics: What Recent U.S. Presidential Campaigns Can Teach Us About Effective Marketing” (lingua inglese) l’autore, Bruce I. Newman ha fatto uno studio approfondito su come l’applicazione delle tecniche di marketing abbia rivoluzionato le ultime campagne elettorali. In particolare individuando 7 “insegnamenti”.

Il modo di fare politica negli USA è profondamene diverso da quello italiano. Vediamo però  come potrebbero applicarsi queste 7 insegnamenti alla politica di casa nostra

  1. Segui l’essenza del marketing. Che è quella di pensare a idee e messaggi specifici per il proprio target di riferimento. È necessario quindi adottare un approccio diverso a seconda delle tipologie di persone (e delle diverse fette di elettorato) a cui ci rivolgiamo. Messaggi quindi personalizzati per tipologia di canale e per gruppo di interesse. Il così detto Micro-targeting impone quindi un utilizzo delle tecnologia approfondito. In realtà però anche semplicemente rivolgersi agli elettori considerando i loro interessi (tramite Facebook) o utilizzando strategie di retargeting (attraverso Google e Facebook) per mantenere contatti con chi ha visitato il proprio sito, sono azioni potenzialmente alla portata di tutti ma che aiutano a catturare l’attenzione delle persone giuste sulle questioni a cui tengono veramente.
  2. Usa la tecnologia in maniera strategica. Quando si parla di Big Data si entra in un terreno vasto e molto tecnico. E da questo punto l’Italia è ancora indietro. Ma tecnologia non vuol dire solo Big Data. Ad esempio raccogliere indirizzi mail e organizzare una newsletter professionale e di buona qualità è una cosa che ancora pochi politici fanno ma che ha una valenza invece importantissima perché permette un contatto continuo e diretto sia con gli elettori che con gli influencer
  3. Integra diversi metodi di analisi. Per creare una strategia efficace è importante avere una buona conoscenza del proprio elettorato. È importante quindi combinare analisi quantitative e qualitative. Con alti budget economici potranno essere molto approfondite. Nel caso di elezioni locali monitorare costantemente le statistiche (insight) dei social media (dati quantitativi) per capire quali argomenti riscuotono maggiore successo o organizzare focus group con militanti e potenziali elettori (dati qualitativi) sono comunque azioni che possono avere un rilievo importante nella definizione delle azioni e delle iniziative da mettere in campo.
  4. Sviluppa una tua identità. Una forza politica o un politico sono tanto più forti quanto riescono a farsi identificare degli elettori in maniera diretta e semplice. La “rottamazione” di Renzi è uno degli esempi più evidenti. Malgrado le critiche sull’utilizzo del termine che ancora oggi riceve dagli stessi militanti del suo partito, l’uso di questa parola gli ha permesso di posizionarsi in maniera forte e stabile nella testa delle persone. Per Obama è stato lo slogan “Change We Can Belive in”. È importante riuscire a farsi identificare per la battaglia che si vuole portare avanti, perché è il solo modo di riuscire ad entusiasmare e coinvolgere le persone non solo per portarle a votare, ma anche per farle partecipare direttamente
  5. Crea una strategia di comunicazione vincente. Spesso in Italia c’è la tendenza a mettere in moto la macchina elettorale pochi mesi prima delle elezioni. Il politico invece devo pensare di essere in campagna 365 giorni all’anno e mettere in piedi una strategia di comunicazione a lungo termine. I social media che vengono considerati funzionali al candidato, devono essere aperti anni prima e fatti crescere in modo costante. Solo così si può creare una vera community che risponderà in maniera attiva e propositiva durante la campagna elettorale.
  6. Crea una relazione diretta con i tuoi elettori. Il team di Obama ha fatto grande utilizzo dei social media nelle elezioni. Non tanto postando foto, eventi e il programma elettorale. Ma ha cercato di sfruttare i social per costruire un rapporto diretto con i militanti. Attraverso i social infatti è più facile trasformare un elettore in attivista piuttosto che un non elettore in elettore. I social quindi servono soprattutto per organizzare e motivare i militanti. Aiutandoli a costruire gruppi, ad organizzare dibattiti. A farli partecipare agli eventi.
  7. Preparati ad affrontare i momenti di crisi. È quasi certo che un politico dovrà affrontare prima poi un momento di crisi. In queste situazioni la capacità di reagire in maniera veloce ed equilibrata sarà fondamentale. È quindi importante essere organizzati e stabilire in anticipo la catena decisionale. Tutti devono sapere che le situazioni di criticità hanno la massima priorità e devono essere affrontate al più presto. In generale l’atteggiamento migliore è non nascondersi (anzi mostrasi pubblicamente il prima possibile), essere totalmente onesti, eventualmente scusarsi e chiarire come si cercherà di porre rimedio alla situazione. Nei momenti di crisi è bene tenere presente che, malgrado lo stress e la difficoltà del momento, riuscire ad affrontare con lucidità la situazione,  potrà alla fine incidere in positivo sulla percezione complessiva del candidato.