I dati di Google Analytics sono attendibili?

È un argomento un po’ tecnico, ma ci è capito di vedere come i dati di accesso ai siti di Google Anaytics nella maggioranza dei siti siano inesatti o meglio dire “gonfiati”.
Se avete notato un traffico molto alto e un po’ inusuale per la dimensione della vostra attività molto probabilmente è dovuto a “spam bots”, server che causano traffic spam.
Di seguito alcune indicazioni per limitare il problema. La cosa più importante è di verificare o far verificare che i vostri dati non risentano di questa problematica. Vi assicuriamo che è un problema diffusissimo.

Per verificarlo basta andare in Google Analytics alla voce “Acquisizione -> Tutto il traffico > Referral” e verificare se tra i siti ci sono questi o simili:

100dollars-seo.com
iloveitaly.com
iloveitaly.org
iloveitaly.ru
dailyrank. net
best-seo-offer. com
127130.videos-for-your-business. com
buttons-for-website.com
www.Get-Free-Traffic-Now.com
www1.free-social-buttons.com
free-social-buttons.com
semaltmedia.com
semalt.com

Guardate ad esempio quanto questi dati “inquinino” i risultati di questo sito.

Traffico_dai_referral_-_Google_Analytics

Come potrete riscontrare questi siti contano come visite ma il tempo di navigazione è uguale a 0. È quindi evidentemente traffico spam che inficia i conteggi totali del sito.

Per bloccare questi referal e fare in modo che Google Analytics non li consideri una soluzione potrebbe essere quella di inserirli nell’elenco dei siti da escludere.

Per farlo basta cliccare sulla voce in alto dell’account Google Anlitycs, “AMMINISTRAZIONE” > “INFORMAZIONI SUL MONITORAGGIO” > “ELENCO ESCLUSIONI REFERRAL”.

Da quel momento in poi i siti non verranno conteggiati e quindi i dati visualizzati saranno più attendibili. È una soluzione però parziale, perché l’elenco sarà da aggiornare periodicamente.

La soluzione che abbiamo adottato noi? Per i nostri clienti, per monitorare gli accessi ai loro siti internet usiamo Piwik, software open source che, grazie al lavoro della comunity, elimina automaticamente  i “referral spam”